"Io porto la mia macchina fotografica ovunque vada.
Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi alla mattina."
Andy Warhol

martedì 24 gennaio 2012

Giovanni Chiaramonte.

Studiare i mutamenti dell'ambiente non significa esattamente inseguire delle tracce, ma scegliere punti d'osservazione efficaci; luoghi che per l'intrinseca espressività costituiscono il correlativo degli stati d'animo. In questo senso, nel lavoro di Giovanni Chiaramonte - fotografo, scrittore, critico, editore, insegnante - è possibile parlare di visioni, di paesaggi e architetture che vivono nella sensazione. Immagini che solo marginalmente svolgono funzioni didascaliche mentre setacciano e delimitano un possibile dominio dello sguardo dove l'esplorazione del paesaggio, del rapporto stesso tra natura e architettura diventa indagine del rapporto tra spazio e identità dell'uomo. Quel che dovrà emergere allora, è l'elemento "affettivo" del guardare, il rapporto cioè tra la realtà e la disposizione dell'animo. Questa espressività del paesaggio, sempre più interiorizzato e concentrato, sembra attivata, come un diapason, dall'intensa spiritualità e dall'inquietudine esistenziale che caratterizza tutto il lavoro di Chiaramonte. 

Il lavoro di Chiaramonte è presente in diversi fondi del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello.
 
Fondo "Archivio dello spazio". (Vedi Archivio dello spazio, Bruna Biamino)

Vittuone, 1994.
Fondo "Città di Cinisello".
Le fotografie comprese nel fondo sono state commissionate dal Comune di Cinisello Balsamo in due diverse campagne fotografiche. Riguardano la società cinesellese, dal lavoro a momenti di vita quotidiana, le architetture storiche, in particolar modo Villa Ghirlanda, il paesaggio urbano in trasformazione negli ultimi quindici anni del Novecento.
Presenti 526 stampe con datazione 1988-2002.


Campi tra Cascina Nipozza e alloggi ALER, Cinisello Balsamo, 1998.
Zona industriale, Ombra sul campo, Cinisello, 1998.
Fondo "Viaggio in Italia".
Il fondo raccoglie la maggior parte delle fotografie dell’innovativo progetto del 1984 dal titolo Viaggio in Italia, ideato da Luigi Ghirri e curato da Ghirri stesso, Gianni Leone e Enzo Velati. Il progetto è considerato una pietra miliare per la storia della fotografia contemporanea italiana, una sorta di “manifesto” di quella che, nata nei primi anni Ottanta, sarebbe diventata una importante tendenza della ricerca fotografica del nostro paese riconosciuta a livello internazionale: la “scuola di paesaggio italiana”.
Sono presenti 199 stampe con datazione 1974-1983.



Mottarone, Novara, 1980.

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