"Io porto la mia macchina fotografica ovunque vada.
Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi alla mattina."
Andy Warhol

giovedì 24 novembre 2011

HENRI CARTIER-BRESSON.

Henri Matisse, 1944
France, 1932
Brie, France 1968
Behind the Gare Saint-Lazare, 1932
Messico, 1964
Independence Day, Colorado, 1971 

"La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell’intuito e della spontaneità, il detentore dell’attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso tempo. Per “significare” il mondo, bisogna sentirsi coinvolto in ciò che si inquadra nel mirino. Questo atteggiamento esige concentrazione, sensibilità, senso geometrico.
E’ attraverso un’economia di mezzi e soprattutto l’abnegazione di sé che si raggiunge la semplicità espressiva.

Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convengono per captare la realtà fugace; a questo punti l’immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale.
Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. 

E’ porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.

E’ un modo di vivere.

La mia grande passione è il tiro fotografico, che è poi un disegno accelerato, fatto di intuizione e di riconoscimento di un ordine plastico, frutto della mia frequentazione dei musei e delle gallerie di pittura, della lettura e della curiosità per il mondo.
La “tecnica” è importante solo se riesci a controllarla al fine di comunicare quello che vedi.
La tua personale “tecnica” devi creartela e addatarla all’unico fine di rendere la tua visione evidente sulla pellicola. Ma solo il risultato conta, e la prova conclusiva è data dalla stampa fotografica; altrimenti non ci può essere un limite agli scatti che, secondo i fotografi, si avvicinerebbero a ciò che stavano per afferrare – e che non è altro che la memoria nell’occhio della nostalgia.

Il tempo corre e fluisce e solo la nostra morte riesce ad afferrarlo. La fotografia è una mannaia che coglie nell’eternità l’istante che l’ha abbagliata." 
Henri Cartier Bresson.

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